Come si è chiuso il 2020 per il mercato immobiliare e quale andamento aspettarci nell’anno appena iniziato? A fare il punto della situazione, sulle pagine de IlSole24Ore, è Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato di Nomisma, società di consulenza strategica e aziendale.
Dopo la ripresa registrata nel terzo trimestre, Dondi si aspetta “un quarto trimestre abbastanza negativo: chiuderemo sotto le 500mila compravendite, ma non è risultato malvagio.
La flessione complessiva a fine 2020 sarà del 18%, un buon risultato per quello che abbiamo vissuto”.
“Sono, invece, abbastanza ottimista nel medio-lungo periodo – prosegue Luca Dondi – Il mercato recupererà lo smalto che aveva prima della pandemia, un recupero vero e proprio ci sarà nel 2022-2023. La domanda di case c’è, ma il grosso del mercato lo fa la domanda con capacità medio-basse. Bisogna quindi capire quale sarà il ruolo del credito”.
Sarà infatti importante che i tassi di interesse dei mutui si mantengano ai minimi storici per aumentare la convenienza delle famiglie a sottoscrivere nuovi finanziamenti, soprattutto per l’acquisto della prima casa, come già evidenziato in un altro nostro approfondimento (clicca qui per leggerlo).
Il mercato immobiliare ha dunque retto bene l’urto della pandemia e i prezzi delle case sono abbastanza stabili, nonostante le previsioni al ribasso dei più catastrofisti
Ma considerata la nuova “fioritura” dei borghi di provincia, registrata nel 2020, da dove si ripartirà? “Il mercato, quando ripartirà, lo farà dai grandi centri – prevede l’amministratore delegato di Nomisma –. Non mi aspetto una spinta verso i comuni minori alla ricerca di condizioni diverse di vita, nemmeno la componente di investimento sarà effervescente come in estate. E l’attenzione ai piccoli tagli tornerà”.
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