Dietrofront del governo sui limiti ai pagamenti in contanti: dopo il varo della normativa che abbassava a 1000 euro il tetto massimo di pagamento cash a partire da quest’anno, una modifica al decreto Milleproroghe ha successivamente prorogato la decorrenza di tale limite di un anno.
Il valore soglia di divieto di trasferimento di denaro contante effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, in seguito alle modifiche del Decreto Milleproroghe, è ricondotto a 2.000 euro fino al 31.12.2022.
Per tutto l’anno in corso sarà dunque possibile pagare con denaro cash un acquisto del valore non superiore a 1999,99 euro.
La soglia si abbasserà invece a 1000 euro dal 1° gennaio 2023.
Dall’inizio del prossimo anno tutte le transazioni superiori all’importo soglia dovranno essere effettuate con metodi tracciabili.
Ricordiamo che il tetto massimo per i contanti riguarda tutti i tipi di pagamento, come ad esempio acquisti, prestazioni di professionisti, che dovranno essere effettuati con un metodo tracciabile come il bonifico.
Nulla cambia invece per quanto riguarda prelievi e versamenti in banca, poiché non si tratta di transazioni tra due soggetti ma di operazioni sul conto corrente personale. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, per quanto riguarda i conti correnti intestati a soggetti diversi da società ed imprenditori, non esiste alcun limite al prelievo di contanti dal conto.
Sotto un profilo esclusivamente fiscale, infatti, mai l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare un accertamento nei confronti di chi svuota il proprio conto corrente richiedendo banconote contanti.
I controlli fiscali scattano solo sui versamenti di contanti sul conto corrente, sia esso bancario o postale. Diversamente dai prelievi, ogni forma di versamento sul conto corrente può essere oggetto di accertamento dell’Agenzia delle Entrate al di là dell’attività che il contribuente svolge.