Quella del quartiere la Bovisa di Milano è una storia di rinascita, riqualificazione e quasi riscatto dopo un lungo periodo di abbandono. Situato nella periferia nord-ovest della citta meneghina, la Bovisa è stata per buona parte del Novecento uno dei poli industriali più importanti d’Italia.
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Qui sono nate grandi fabbriche come Candiani (produzione di acido solforico) e la distilleria Fernet-Branca (storico amaro italiano), ancora in funzione, oltre ai primi grandi istituti cinematografici con i relativi studi come “Ambrosio Film Torino”, “Armenia Film” e “Milano Films”. Tuttavia, dagli anni ’50 in poi, molte di queste fabbriche si avviarono verso la dismissione e abbandonarono il territorio, fino alla chiusura dell’ultima centrale elettrica nel 1994. Per un lungo periodo, il quartiere Bovisa di Milano si è così trovato isolato ed è andato incontro a un progressivo degrado.
Oggi però la Bovisa è tornata a brillare e ricopre nuovamente un ruolo di primo piano nell’ecosistema economico e sociale della città metropolitana di Milano. A ridare slancio al quartiere è stata soprattutto la componente accademica, con l’attivazione di una prestigiosa sede del Politecnico di Milano, che ha attirato in Bovisa nuove risorse e investimenti immobiliari, trasformandolo in un nuovo polo dell’innovazione. Altri progetti, come un nuovo Parco Scientifico Tecnologico con centri di ricerca su mobilità sostenibile ed energia, sono in cantiere.
Senza dimenticare l’importanza dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che nel 2007 ha inaugurato una nuova e modernissima sede proprio alla Bovisa, con una superficie di 42mila mq totali di campus e apparecchiature e tecnologia di altissimo livello.
Le origini del nome pare siano da ricercarsi nel termine latino “bove”, plurale di bovi: probabilmente in questa zona sorgevano grandi cascine con allevamenti di bestiame.
In effetti la tradizione attribuisce il nome a una cascina d’antica data, la Cascina Bovisa, dei Corpi di Santi di Porta Comasina. Attorno si creò nel tempo una borgata agricola, poi assorbita dal capoluogo lombardo nel 19° secolo.
La vocazione originaria del quartiere è dunque di tipo agricolo, poi trasformatisi in polo industriale come si è già accennato.
Alla fine degli anni ’90, con un accordo tra Regione, Comune e Politecnico volto a riqualificare il quartiere ormai quasi abbandonato, nasce il prestigioso Campus Bovisa del Politecnico di Milano, nel quale viene trasferita la sede della neonata Scuola di Design e Scuola di Ingegneria industriale e dell’informazione.
La nuova sede PoliMi di Milano-Bovisa sorge nell’area degli ex gasometri dismessi del quartiere, con un grande intervento di ampliamento e riqualificazione che coinvolge l’intera zona.
La sede di Milano Bovisa è suddivisa in due campus:
• uno in via Candiani 72 (Design)
• uno in via La Masa (Ingegneria)
I due campus ospitano anche importanti strutture di ricerca.
Attualmente il dipartimento di Ingegneria annovera dei corsi di eccellenza nella Ingegneria Industriale e dell’Informazione. Più esattamente:
• Ingegneria aerospaziale;
• Ingegneria elettrica;
• Ingegneria gestionale;
• Ingegneria meccanica;
In tandem con l’attivazione della nuova sede PoliMi, viene inaugurato nel ‘97 il nuovo passante ferroviario che consente di raggiungere Milano Garibaldi in 10 minuti e Milano Centrale in 15 minuti.
Con l’apertura di uno dei poli accademici più prestigiosi d’Italia, l’antico quartiere Bovisa cambia volto e diventa la Nuova Bovisa, attirando aziende, investimenti e startup.
E i primi investimenti daranno presto i loro frutti: stando all’accordo siglato tra Regione, Comune e Politecnico, entro la fine dell’anno partiranno i lavori per la “Goccia”: un progetto di riqualificazione degli ex gasometri del quartiere, un’area a forma di goccia di quasi 850mila metri quadrati tra la Bovisa e Villapizzone, dove sorgerà un campus hi-tech aperto a tutti.
Uno dei due gasometri sarà dedicato allo sport, inserito nel parco verde aperto al pubblico, e l’altro all’innovazione con Polihub, l’incubatore di startup dell’ateneo.
Il progetto, che sarà firmato dall’archistar Renzo Piano e coinvolge anche Stefano Boeri, prevede un campus con edifici in legno, immerso in un bosco urbano. «Sarà il campus più sostenibile d’Europa», promette Renzo Piano. Saranno piantati mille nuovi alberi.
La rinascita del quartiere di Milano Bovisa si riflette anche nella crescita netta dei prezzi delle case: a ottobre 2022, nella zona Affori Bovisa sono stati richiesti in media €3292 al metro quadro con un aumento del 7,16% rispetto a Ottobre 2021 (3.072 €/m²).
Le quotazioni immobiliari in zona Bovisa a Milano sono mediamente variabili e il 60% degli appartamenti ha un prezzo al metro quadro compreso tra €2.150/mq e €4.250/mq. Si tratta comunque di un prezzo molto inferiore rispetto alle quotazioni immobiliari di Milano: in città, stando ai prezzi registrati a ottobre 2022, servono in media €5150/mq per comprare casa.