L’imporsi dello smart working e la diffusione sempre più capillare della banda ultra larga detteranno i nuovi trend del mercato residenziale 2021.
Anche dal punto di vista della costruzione di nuove abitazioni, con immobili più all’avanguardia, le nuove esigenze abitative degli italiani potrebbero rappresentare un volano per il settore immobiliare. Settore che rappresenta il 20% del Pil nazionale e che, considerata la resilienza dimostrata di fronte alla crisi sanitaria da Covid-19, potrebbe guidare la ripartenza economica auspicata nel nuovo anno.
Soprattutto in zone già predisposte al cambiamento e altamente attrattive per gli investitori nazionali e internazionali, come quelle di Milano e provincia, si sta assistendo a un nuovo modello di Real Estate, che va man mano plasmandosi in risposta alle mutate esigenze abitative e logistiche dovute alla pandemia.
Il riferimento è in particolare all’esigenza di immobili con metrature maggiori, spazi esterni più grandi per il giardinaggio e il tempo libero e locali nuovi da adibire a postazioni per lo smart working.
Come già registrato a seguito del primo lockdown, per il mercato immobiliare questo si tradurrà in una crescita delle compravendite: in tanti venderanno il mono o bilocale in centro per trovare una casa più grande alle periferie delle città, dove è più facile trovare immobili a prezzi competitivi.
La casa diventerà infatti sempre più il luogo dell’attività lavorativa, ma al contempo l’ufficio non perderà del tutto la sua importanza a emergenza finita, diventando il luogo di incontro per meeting aziendali con i clienti.
C’è inoltre da scommettere che la connettività a banda larga (tecnologia Ftth) rappresenterà l’altro fattore, connesso allo smart working, in grado di dettare la nuova roadmap del mercato residenziale. Senza l’accesso domestico all’internet veloce risulta infatti complicato lavorare da remoto. D’altronde, la pandemia ha già impresso in pochi mesi una svolta alla digitalizzazione del Paese e allo stesso smart working, che fino a un anno fa sembrava un miraggio per tanti lavoratori italiani.
La copertura di banda larga in Italia ha raggiunto il 31% nel 2019: siamo ancora indietro rispetto alla media europea, ma stiamo scalando in fretta le posizioni. Le istituzioni dovranno in questo senso facilitare la transizione: il Recovery Fund ha tra i suoi principali obiettivi la spinta alla trasformazione digitale. Di certo, un’ottima cablatura degli immobili aumenta l’appeal degli stessi da parte dei potenziali acquirenti. Da questo punto di vista, la Lombardia è la regione messa meglio in Italia: la quota di popolazione che ha accesso a servizi internet con velocità di almeno 100 mb al secondo è già pari al 25%, rispetto alla media italiana che è ferma all’11%.
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