Nel capoluogo lombardo le quotazioni immobiliari crescono del 7,6% su base annuale. Prosegue la corsa dei prezzi delle case a Milano, che si conferma la città più cara d’Italia per il mercato immobiliare. A Dicembre 2022 per gli immobili residenziali in vendita nel capoluogo lombardo sono stati richiesti in media € 4.965 al metro quadro, con una variazione del +1,5% rispetto al mese precedente e del +2% rispetto a Settembre. Rispetto a dicembre 2021, la crescita delle quotazioni immobiliari in città è del 7,6%.
Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio all'interno del comune di Milano ha raggiunto il suo picco proprio nel mese di Dicembre 2022, con un valore di € 4.965 al metro quadro. Le quotazioni più alte si registrano nella zona Centro Storico, con una richiesta di €9.395 al mq a dicembre (in leggerissima flessione dello 0,1% rispetto al mese precedente, ma in aumento del 2,9% su base annuale). Al contrario, il prezzo più basso è stato nella zona Baggio, con un prezzo medio di € 2.709 al metro quadro.
In netta crescita le quotazioni in zona Forlanini (€4.378/mq, +20,3% su base annuale), Famagosta/Barona (€3.926/mq, +14,7% su base annuale), Greco Turro (€.4.237/mq, +11,5% su base annuale) e Certosa (€3.684/mq, +11,4% su base annuale). Prezzi delle case in aumento su base annuale anche in zona Città Studi-Lambrate (€4.541/mq, +10,3%), Lorenteggio-Bande Nere (€4.335/mq, +9,2%), Porta Vittoria (€6.327/mq, +8,3%) e Fiera-De Angeli (€6.705/mq, +7,1%). Navigli-Bocconi (€6.380/mq) cresce in un anno del 4,9%, stabili le quotazioni in zona Vigentino-Ripamonti (€4.176/mq, +0,2%), mentre si registra un calo dei prezzi in zona San Siro-Trenno-Figino (€3.713/mq, -9,9% variazione annuale).
Fonte dati: Idealista/Data
La Lombardia si conferma essere, nel 2022, il motore del real estate a livello nazionale, con 158mila compravendite immobiliari che corrispondono a oltre il 22 per cento del totale nazionale (710mila). Questo vuol dire che oggi una compravendita su cinque, in Italia, avviene in Lombardia. Nel 2023 si prevede invece una frenata dei volumi transati sul residenziale lombardo di circa il 5%, a fronte di un decremento a livello nazionale pressoché simile, mentre in prezzi non caleranno. Sono alcuni dei dati contenuti nel “Rapporto sulle nuove periferie lombarde" redatto da Scenari Immobiliari.
Milano rappresenta il principale mercato residenziale della regione, oltre a essere il secondo a livello nazionale dopo Roma. Le compravendite registrate nel 2021 coprivano il 17 per cento del totale del territorio lombardo e il 62 per cento dei capoluoghi, nel 2022 sono salite rispettivamente al 19 per cento e 63 per cento, mentre il fatturato della città rappresenta circa l’80 per cento del giro d'affari realizzato nei capoluoghi. Nel 2022 le aree semicentrali, da sempre rappresentative della domanda milanese e dell'andamento del comparto, sono tornate a essere le locazioni preferite e la pressione delle famiglie ha spinto al rialzo i prezzi.
Guardando alle altre province lombarde Brescia, con una previsione di circa 3.700 transazioni, si conferma al secondo posto per dinamicità, seguita da Bergamo e Monza, rispettivamente con 2.700 e 1.950 scambi. Como e Varese pesano, in termini di fatturato, il 2 per cento sul totale dei capoluoghi regionali, con un andamento stabilmente in crescita. Cremona, Lecco, Lodi, Mantova e Pavia registrano un fatturato pari all'1 per cento del totale e un andamento in crescita delle transazioni. Sondrio è l'ultimo dei capoluoghi di provincia lombardi sia in termini di fatturato, su cui pesa per meno dell'1 per cento, sia per numero di compravendite.
La rigenerazione urbana lombarda Nel 2022 la superficie del territorio della Lombardia interessata da ambiti di riqualificazione urbanistico-territoriale è pari a poco più di 310 chilometri quadrati. Secondo Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, "in un arco temporale di lungo periodo come quello tra il 2023 e il 2035 le principali trasformazioni di natura edilizia e urbana potrebbero avere un impatto sul mercato immobiliare lombardo fino a 224 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per quasi il 50 per cento nel comparto residenziale”.
Il volume degli investimenti immobiliari in Italia nel 2022 sfiora i 12 miliardi di euro, con un incremento del 20% rispetto al 2021: il secondo miglior risultato di sempre, dopo il 2019. La notevole performance è guidata dai primi tre trimestri particolarmente brillanti che hanno fatto registrare circa 9,7 miliardi, quasi eguagliando il volume dell’intero 2021, a cui è seguito un ultimo trimestre dell’anno, pari a 2,2 miliardi, in contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dal report sul 2022 diffuso da CBRE. L’asset class preferita dagli investitori sia nazionali che internazionali si conferma quella degli Uffici, che totalizza nel 2022 transazioni per 4,6 miliardi (con Milano in testa che attrae il 79% dei volumi totali) e una crescita del 103% rispetto al 2021.
Come sarà l’ufficio del futuro? Secondo l’indagine “I nuovi luoghi di lavoro” condotta da Nomisma, la sostenibilità ambientale rivestire un ruolo sempre più rilevante per imprese e lavoratori. Per la quasi totalità dei lavoratori (95%), la progettazione di abitazioni e uffici biofilici, ossia in grado di consentire l’integrazione dell’uomo con l’ambiente circostante, è considerata un elemento fondamentale. I lavoratori desiderano per il loro futuro un luogo di lavoro capace di sostenere il proprio benessere psico-fisico (87%), un luogo capace di aumentare l’ossigeno e purificare l’aria (86%) e favorire la presenza in ufficio grazie alla luminosità degli ambienti connessi con la natura (74%).
Come risposta concreta a queste nuove esigenze nasce “Welcome, feeling at work”, il primo ufficio biofilico di Milano, ideato da Europa Risorse SGR. L’innovativo progetto, firmato dall’architetto giapponese Kengo Kuma, prevede un edificio sostenibile e ricco di piante all’interno, con grandi terrazze affacciate sul parco. Sorgerà in zona Crescenzago, nell’area compresa tra via Rizzoli e il parco Lambro. La struttura conterrà uffici e spazi per il co-working, ma anche ristoranti e lounge, negozi, un supermercato e un'area wellness.