€€4.984 il prezzo medio al metro quadro nel capoluogo lombardo: +2,4% su base annuale.
Rimane stabile, su base mensile, il prezzo medio al metro quadro per gli immobili residenziali a Milano: €4.984/mq l’ultima quotazione aggiornata registrata in città nel mese
di settembre (+0,1%). Su base annuale, i prezzi delle case nel capoluogo lombardo corrono invece del +2,4%.
Tra le macro-zone prese in esame, è il Centro Storico a guidare la classifica delle quotazioni più alte con una richiesta di €9.930/mq. Seguono Garibaldi-Porta Venezia (€7.138/mq) e Fiera-De Angeli (€6.830/mq).
Tra i quartieri che crescono di più troviamo Città Studi-Lambrate, che in un anno vede i propri valori immobiliari correre del 14,2% e registra una quotazione di €5.156/mq. Prende quota anche il quartiere Vigentino-Ripamonti, che su base annuale cresce del 9,8% e si attesta a €4.279/mq. In forte rallentamento invece le quotazioni del quartiere Forlanini (-32,3% in un anno, €2998/mq il prezzo attuale).
Fonte dati: Idealista/Data
Vorresti conoscere le quotazioni immobiliari specifiche della tua zona?
A settembre 2023, il prezzo medio delle case in Lombardia è stato di €2.146/mq, con una crescita del 6,6% su base annuale.
Le provincie in cui si registrano le quotazioni più alte sono Milano (€3412/mq), Brescia (€2176/mq) e Como (€2143/mq). Quella che cresce di più in termini di variazione annuale è Monza-Brianza (+6,6%).
Ecco la classifica delle quotazioni immobiliari nelle provincie lombarde e la relativa variazione annuale:
1.Milano €3.142/mq, +5,8%
2.Brescia €2.176/mq, +4,9%
3.Como €2.143/mq, +5,2%
4.Monza-Brianza €2.091/mq, +6,6%
5.Lecco €1.633/mq, +1,1%
6.Sondrio €1.562/mq, -3,1%
7.Varese €1.511, +2,2%
8.Bergamo €1.464/mq, +2,9%
9.Lodi €1.336/mq, +0,1%
10.Cremona €1.187/mq, +5,4%
11.Mantova €1.127/mq, +2,5%
12.Pavia €1.067/mq, -0,8%
Il 2023 del mercato immobiliare sarà lontano dall’exploit del post pandemia, con le piazze europea e italiana che chiuderanno l’anno con una serie di indicatori negativi. Ma il futuro sarà più roseo, anche se nessun boom è all’orizzonte. Questa in sintesi la panoramica sul mercato del real estate europeo e italiano fotografata dallo European Outlook 2024, presentato al 31° Forum di Scenari Immobiliari.
Secondo le previsioni, i cinque principali Paesi del continente (Italia, Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna) chiuderanno l’anno in corso con poco più di 900 miliardi di euro di giro d’affari immobiliare con un calo dell’1,2 per cento sul 2022. Alcuni Paesi come la Germania hanno visto un crollo del mercato residenziale, altri sono rimasti stabili ma con orientamento negativo.
Come si spiega questo trend? “In questi anni si è costruito poco, - evidenzia a Idealista/news Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, - viviamo ancora il dopo- covid, un periodo caratterizzato dal fermo dei cantieri che ha rallentato la produzione di nuovo prodotto in tutti i Paesi, e, di conseguenza, un rallentamento della domanda. A ciò si aggiunge l’incremento del costo del denaro con mutui più alti per le famiglie e difficoltà per costruttori e imprese di avere finanziamenti a valori più bassi, il che è di ostacolo alle imprese edilizie”.
“Il 2024 dovrebbe essere migliore per il mercato immobiliare europeo e italiano, - prosegue Breglia - Non sarà come il 2021 ma sarà ugualmente solido, con i mercati europei che torneranno in positivo con numeri tra il 2 e il 4 per cento. L’Italia crescerà di quasi il due per cento avvicinandosi a 150 miliardi di euro di fatturato. Non si tratterà di
grandissimi exploit, ma il mercato immobiliare resterà uno degli investimenti più solidi possibili per famiglie e imprese”. “Per quanto riguarda la domanda immobiliare, - conclude Breglia, - le prospettive sono positive. Dopo il covid la domanda c’è, è forte ed è una domanda di miglioramento. Si chiedono case più belle, uffici di qualità, centri commerciali innovativi, logistica nuova. Tutto ciò che è nuovo e di qualità andrà sempre meglio, al contrario di ciò che non lo è. E questa tendenza durerà ancora per qualche anno”.
Fonte: Idealista news
Capitolo case green, arriva una prima bozza di accordo. Nessun vincolo temporale per gli edifici residenziali, ma solo l’indicazione di un principio: gli Stati membri dovranno includere nei loro piani nazionali di ristrutturazione misure per lo sviluppo dei sistemi di energia solare per gli immobili destinati ad uso residenziale.
Mentre, per gli edifici pubblici e per quelli non residenziali, ci saranno delle scadenze vincolanti, a seconda delle dimensioni: sopra i mille metri quadri l’energia solare sarà obbligatoria dal 31 dicembre 2027, sopra i 400 metri quadri da fine 2029, sopra i 250 metri
quadri da fine 2032.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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