Decreto salva casa 2024
 
30 MagGuide

 

Decreto salva casa 2024: tutto quello che c’è da sapere


Il Decreto Salva Casa è stato approvato dal governo: contiene importanti novità che riguardano la sanatoria delle difformità urbanistiche. Vediamo insieme cosa prevede il testo del decreto-legge “Salva Casa” 2024 e quali implicazioni comporta per chi deve vendere o comprare casa.

Decreto Salva Casa: cosa si può sanare

L’obiettivo del testo del provvedimento, recante “disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, è quello di “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi.

Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, con tolleranze costruttive tra il 2% e il 5%. Non si tratta quindi di un condono edilizio.

Nel dettaglio, gli interventi sulle minori difformità riguardano:

Edilizia libera

Secondo il Decreto Salva Casa sono da ora considerate edilizia libera:

 

Tolleranze costruttive

Sono considerate tolleranze costruttive gli interventi, realizzati entro il 24 maggio 2024, entro il limite massimo del:

Le tolleranze possono essere asseverate da un tecnico abilitato.

 

Tolleranze esecutive

Per tolleranze esecutive si intendono le irregolarità geometriche, le modifiche alle finiture degli edifici di minima entità, la diversa collocazione di impianti e opere interne.

Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024 sono incluse tra le tolleranze esecutive:

Accertamento di conformità

Finora l’accertamento di conformità poteva essere chiesto solo quando veniva dimostrata la “doppia conformità”: l’opera doveva essere conforme alla normativa edilizia e urbanistica vigente sia al momento della realizzazione, sia al momento della presentazione dell’istanza.

Il decreto Salva Casa semplifica la normativa, richiedendo la doppia conformità solo nei casi più gravi.

Per le parziali difformità possono essere sanati gli interventi che all’epoca della realizzazione erano coerenti con le norme edilizie e che oggi sono conformi alle norme urbanistiche.

Introduzione del silenzio-assenso

Con il decreto Salva Casa supera il “silenzio rigetto” e si introduce il “silenzio assenso”. Significa che se l’amministrazione non risponde, entro i seguenti termini, l’istanza si considera accettata. In particolare:

A queste tempistiche, per immobili soggetti a vincolo paesaggistico, si aggiungono fino a 180 giorni.

Cambio destinazione d’uso immobili

Col decreto Salva Casa viene semplificato il cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari. All’interno della stessa categoria funzionale, il mutamento della destinazione d’uso sarà sempre ammesso. Tra diverse categorie funzionali, il mutamento della destinazione d’uso sarà ammesso limitatamente alle categorie residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale, in ogni caso, all’interno delle zone: centro storico, residenziali consolidate, residenziali in espansione. Sono escluse dalle semplificazioni le unità immobiliari al primo piano fuori terra.

Stato legittimo dell’immobile

Il decreto Salva Casa riduce gli oneri amministrativi per i cittadini: per dimostrare lo stato legittimo dell’immobile sarà sufficiente presentare il titolo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio, anche in sanatoria. Ne deriva quindi che le parziali difformità che saranno sanate contribuiranno a dimostrare lo stato legittimo di un immobile.

AttestoCasa Mediem è il servizio con il quale verifichiamo preventivamente la conformità urbanistica, catastale e ipotecaria dell’immobile oggetto di compravendita. In questo modo potrai mettere in vendita il tuo appartamento o sottoscrivere una proposta di acquisto senza correre alcun rischio.

 


 
 
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